Non si arresta la corsa delle quotazioni alla produzione dell’industria nel mese di giugno. Lo afferma l’Istat nel proprio report mensile che attesta un incremento congiunturale dell’1,4% e del 9,1% tendenziale.

Sul mercato interno, i prezzi salgono dell’1,7% rispetto a maggio e dell’11% rispetto a giugno 2020. Al netto delle componenti energetiche, i rincari sono più contenuti: +1% nel confronto mensile e +5,2% in quello annuale.

L’andamento delle quotazioni nel sesto mese dell’anno sul mercato estero è lievemente più contenuto: +0,9% rispetto a maggio e + 4,4% su base annua. Rispetto ai comparti di attività, gli incrementi tendenziali più consistenti riguardano: coke e prodotti petroliferi raffinati (+30,3% sul mercato interno e +51,3% nell’area non euro), metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+14,6% nel mercato italiano e +20,4% nell’area euro e +15,5% in quella non euro) e prodotti chimici (+9,3% per il mercato interno e + 6,8% su quello europeo). Le uniche lievi flessioni si sono registrate nel settore dei computer, dei prodotti di elettronica e ottica (-1% sul mercato italiano), mezzi di trasporto e prodotti farmaceutici di base (-0,6% in Italia e – 0,01% per l’area non euro).

Anche i prezzi alla produzione delle costruzioni hanno fatto registrare rincari a giugno: +1% rispetto a maggio e +4,5% nel confronto con giugno 2020.