La progressiva riapertura dei mercati ha sospinto l’attività economica dell’Eurozona. Lo attesta il Purchasing Managers Index (PMI Index) IHS del mese di luglio che registra la maggiore velocità di incremento da 21 anni a questa parte.

L’escalation del settore terziario, la migliore da 15 anni, è stata calmierata da un rallentamento della crescita della produzione manifatturiera che, pur restando in territorio positivo, è tornata ai livelli di febbraio a causa del peggioramento della condizione della catena di distribuzione. Dopo tredici mesi di segno «+» in tema di crescita della produzione, l’espansione ha ritrovato i minimi di inizio 2021, soprattutto in Germania dove – si legge nel report – «la produzione ha risentito dei vincoli delle risorse».

Permangono il tasso record dei prezzi di vendita di beni e servizi e i tempi di consegna continuano ad allungarsi, andando ad agire direttamente sulle quotazioni di mercato che hanno toccato, all’acquisto, il valore record del 1997 (primi dati raccolti da IHS).
I nuovi ordini manufatturieri e terziari, ancora verso l’alto, hanno fatto registrare la più rapida crescita da maggio 2000, segnalando contemporaneamente un nuovo incremento della domanda.

La fiducia per i prossimi 12 mesi è l’indicatore che compie il passo indietro più deciso, tornato ai minimi da cinque mesi. Una frenata che è conseguenza dei timori relativi alle prospettive sanitarie derivanti dalla diffusione della variante Delta del COVID-19.