Nei primi cinque mesi del 2021, l’Italia si è attestata sesto Paese fornitore della Federazione Russa e decimo Paese cliente. Il dato è stato diffuso da ICE, nell’ambito del report «Sintesi Congiuntura economica Federazione Russa e Interscambio laterale». Nel 2020 le relazioni commerciali tra i due Paesi si erano attestate a 17,7 miliardi di euro, facendo registrare una contrazione tendenziale del 21,6%. Nel periodo gennaio – maggio dell’anno in corso, invece, con un volume d’affari di 8,1 miliardi di euro si è totalizzato un incremento del 14,2%. Nel medesimo periodo, inoltre, la quota di produzioni made in Italy sul totale di import russo si è attestato al 4,1%. Le vendite italiane hanno toccato nei primi cinque mesi dell’anno un controvalore complessivo di 3,8 miliardi di euro (+21,4%), mentre la merce russa giunta nel nostro Paese è cresciuta in valore economico dell’8,4%, raggiungendo i 4,2 miliardi di euro totali.

Gli scambi per comparti di attività
I settori che, nel medesimo periodo, hanno fatto registrare i maggiori incrementi di vendite con destinazione Mosca sono: mezzi di trasporto (+71,1%), Sistema Moda (+40,3%), Chimica e Farmaceutica (+31,8%) e Metalli comuni (+20,2%). Bene anche la Meccanica che nei cinque mesi è cresciuta del 12,2% sull’anno precedente. Nell’intero 2020 il settore rappresentava il 40,9% del totale delle esportazioni, per un valore complessivo di 3,6 miliardo di euro di vendite. Nel corso del periodo preso in esame, in particolare, si sono registrate importanti crescite per: apparecchi e i dispositivi per riscaldamento, cottura e torrefazione (+167,4%), macchinari e i componenti elettrici (4,1%), componenti meccanici (2,0%) e macchine alimentari (0,7%). In flessione, invece, lavori in ghisa, ferro e acciaio (-2,5%).

Le prospettive e gli investimenti
Secondo le nuove stime del Ministero dello Sviluppo economico russo, nel primo trimestre del 2021 il Pil russo si è attestato ad un -0,7%. Il mese di aprile, però, ha invertito la rotta, segnando un aumento congiunturale del 10,8% seguito, a maggio, da un ulteriore +10,9%.

La produzione industriale, dopo un -0,9% del primo trimestre, a maggio è salita dell’11,8%. Nel quinto mese dell’anno ha ricominciato a crescere l’industria estrattiva (+12,3% congiunturale), mentre il manifatturiero, che in aprile aveva riportato una crescita del 14,9% (+1,4 nel primo trimestre), si è attestata all’11,4%. Dall’analisi dei dati di evince che, nel mese di maggio, i motori dello sviluppo economico sono stati la produzione di macchinari (+21,2%) e l’industria della lavorazione del legno (+20,4%), seguite dall’industria leggera (+13,1%) e da quella chimica (+10,8%).

Sul versante degli IDE (Investimenti Diretti Esteri) italiani in Russia nel 2019 (flussi) ammontano a 261 mln di dollari e in stock a 5,1 mld di dollari (pari allo 0,9% degli investimenti internazionali in Russia dal resto del Mondo), il che fa dell’Italia il 16° Paese investitore nella Federazione Russa al 1° gennaio 2020. Al terzo trimestre del 2020 gli IDE italiani (Stock) sono ammontati a 4,4 mld di dollari, collocando l’Italia al 15° posto tra i Paesi.