Il presidente di Confapi Maurizio Casasco ha inoltrato lunedì 28 giugno una lettera al ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco e al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ai quali viene ribadita la necessità di operare un differimento dell’entrata in vigore del Codice della Crisi d’Impresa e d’Insolvenza, attualmente fissata per il 1° settembre prossimo.

Nel documento, Confapi ribadisce quanto affermato in precedenza in numerose sedi istituzionali, «non ultimo in occasione dell’audizione sul nuovo Decreto Sostegni bis»: «l’obbligo di dotazione di un organo di controllo esterno avrà conseguenze negative sulle nostre Pmi, soprattutto in questa difficile fase di ripresa».

Inoltre, a preoccupare Confapi sono «le ricadute nefaste per l’accesso al credito che rappresenta un elemento essenziale per la crescita e la competitività delle nostre industrie». «Le nostre Pmi – si legge nella comunicazione -, che già soffrono di scarsa capitalizzazione, potrebbero trovarsi dunque nell’impossibilità di chiedere ulteriori fidi alle banche non solo per sostenere economicamente i nuovi adempimenti ma anche perché, a fronte di eventuali piccole e involontarie irregolarità, potrebbero essere valutate come soggetti non più affidabili».

Secondo il presidente Casasco, «gli attuali bilanci, che vedono le imprese subire perdite di capitale e soffrire di liquidità, un giudizio sul loro “stato di salute” sarebbe ora quanto mai inopportuno e deleterio. Riteniamo pertanto necessario e urgente un ulteriore differimento di almeno un biennio dell’entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa e d’insolvenza, nell’intento comune di dare un segnale concreto di sostegno alle Pmi».